Come vi piacerebbe fare il test Hiv? A questa domanda vuole rispondere la nuova ricerca di PLUS. Partecipate! Ci vogliono solo 3 minuti: basta cliccare su questo link.
Sono tante le modalità con cui è possibile fare il test Hiv. Nel tentativo di rendere questa procedura semplice e “a portata di mano”, soprattutto per le persone che sono più esposte al rischio di prendersi l’infezione da Hiv, sono stati dieati metodi molto diversi tra loro. Oggi Plus onlus, il primo network di persone LGBT sieropositive, lancia una ricerca per capire qual è la modalità di esecuzione del test che gli italiani vorrebbero.
Si tratta di un breve questionario da compilare a questo link che spiega i vari modi in cui è possibile fare il test e indaga conoscenze e preferenze rispetto a ciascuno di essi. «In Italia, purtroppo, i gay e le persone transessuali sono ancora un gruppo sproporzionatamente colpito dall’Hiv – spiega Sandro Mattioli, fondatore e presidente di Plus onlus – Gli ultimi dati nazionali mostrano come l’unico gruppo di popolazione in cui si registra un aumento del numero di nuove diagnosi di infezione è proprio quello dei maschi che fanno sesso con maschi, siano essi gay o bisessuali. Così, all’interno della popolazione gay c’è un’alta percentuale di persone che vivono con il virus: chi lo ha diagnosticato e segue una terapia efficace nella maggioranza dei casi riesce a tenere sotto controllo l’infezione. Però tante persone, troppe, arrivano tardi alla diagnosi: spesso hanno vissuto per anni senza sapere di avere l’infezione e senza controllarla con la terapia; in questo modo, senza volerlo, potrebbero aver trasmesso il virus ad altri. Ecco perché è importante fare il test frequentemente, almeno una volta all’anno, meglio due per chi ha molti partner sessuali. Noi di Plus abbiamo come obiettivo quello di rendere il test più accessibile alla popolazione LGBT: tra i nostri primi progetti, infatti, c’è quello di aprire un Checkpoint a Bologna dove operatori “alla pari”, cioè gay o trans come gli utenti, opportunamente preparati potranno offrire consulenza ed effettuare il test in completa confidenzialità e gratuità».
Ecco spiegato il senso della ricerca lanciata da Plus: per partecipare cliccare su https://docs.google.com/forms/d/1nHkkck-M04vAYHJ5BlPJhSCB2EPuSt70DIjZI6YHbB8/viewform