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Il tema della sieropositività sembra scomparso tanto dai discorsi pubblici quanto dalle trame deiPenna_Quaderno romanzi, in particolare nel nostro vecchio continente. Da quando, nel 1996, il focus si è spostato dal dramma dell’Aids alla vita con Hiv, l’attenzione si è dissipata fino a limitarsi alle attività connesse al primo dicembre.

A mancare non è certo la letteratura scientifica o pseudo tale, che anzi abbonda, ma quella di consumo, alla portata di tutti. Concetti cruciali come la viremia non rilevabile e la terapia come prevenzione sono ignoti ai più, motivo per cui la percezione delle persone sieropositive resta approssimativa, spesso legata a un irrazionale senso di pericolo. Senza un progetto di divulgazione capace di agire su un piano più intimo rispetto alle pubblicità progresso istituzionali, le cose non sono certo destinate a cambiare. Nel frattempo, l’ignoranza e la discriminazione continuano a far danni: una discriminazione spesso aggravata da fenomeni di omofobia e transfobia.

Ora più che mai è importante mettere i puntini sulle i, uscire alla luce del sole, fare comunità. E il primo passo è presentarci, parlare di noi. Per evitare che lo facciano (male) gli altri.

plus_tastieraIl progetto Scrittura positiva nasce per raccogliere testimonianze dirette di persone che vivono con Hiv e hanno voglia di scriverne. In termini accademici, un’iniziativa del genere va sotto il nome di “autoetnografia”… ma a noi non interessa, in questo caso, il risvolto scientifico, bensì la descrizione schietta, con parole nostre, di un’esperienza di vita. Diversa per ciascun*. Come ho reagito alla diagnosi? Quando e perché ho deciso di entrare in terapia? Come mi regolo quando devo dirlo a qualcuno? È cambiata la mia vita sessuale? E quella affettiva? Come mi rapporto allo stigma? Insomma: cosa significa, oggi in Italia, essere gay (o lesbica, o trans) e vivere con Hiv?

Non si tratta, sia ben chiaro, né di un concorso né tanto meno di una sterile raccolta di pagine di diario. Una volta raggiunta una certa mole di testi contiamo di creare un gruppo di lavoro che a partire dai singoli contributi raggiunga un risultato più ambizioso.

L’obiettivo, di lungo periodo, è arrivare a un’antologia di racconti – o persino a un romanzo collettivo – da pubblicare in maniera tradizionale. Incrociando le dita, i proventi andranno al progetto Bologna Check Point.

Per partecipare è sufficiente mandare il proprio contributo all’indirizzo:

scritturapositiva@plus-onlus.it

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