La terapia antiretrovirale efficace compie 20 anni.
20 anni di fatica, di sperimentazione sui corpi delle persone sieropositive, sui nostri corpi, di modificazioni genetiche, di lipodistrofia, di atrofia, di depressione, di idea di morte che ci accompagna da sempre.
Oggi, lo possiamo dire con fierezza, il panorama è cambiato grazie all’impegno delle persone che vivono con HIV.
Oggi abbiamo farmaci potenti ed efficaci, generalmente ben tollerati. Oggi possiamo e dobbiamo ambire a una vita sana e normale, com’è il caso per molti altri malanni cronici.
Quello che manca in Italia è una comunità vera, solidale, in grado di lottare senza vergogna contro lo stigma e la discriminazione, in particolare nei confronti delle persone omosessuali, che è uno degli strumenti più potenti che HIV usa per diffondersi.
Sono anni che il Centro Operativo Aids (C.O.A.) dell’Istituto Superiore di Sanità, segnala un incremento delle nuove diagnosi fra gli MsM (Maschi che fanno sesso con Maschi). Appelli che cadono invariabilmente nel vuoto istituzionale e, spesso, anche associativo.
L’omofobia non si ferma neppure davanti a un tema di salute pubblica. Non abbiamo una politica di prevenzione nazionale, ma neppure regionale, tesa a ridurre il numero dei nuovi casi, a intaccare quello zoccolo duro di alcune migliaia di diagnosi all’anno che non accenna a diminuire.
L’atteggiamento omofobo e provinciale con cui l’Italia, diversamente dalla Francia per esempio, prende in esame la PrEP (Profilassi pre Esposizione), è l’ennesimo esempio dell’arsura intellettuale che dimora in questo Paese. Non è con l’ideologia che si vince contro HIV, ma con tutti gli strumenti a nostra disposizione, strumenti che dobbiamo ottenere e pretendere.
Sandro Mattioli
Plus Onlus
Presidente