Mix con gli antiretrovirali

Alcuni farmaci anti-Hiv (in particolare gli inibitori della proteasi) aumentano i livelli di alcune droghe da sballo nel corpo quali MDMA, ketamina, speed, GHB e crystal meth, col rischio di overdose. Sotto l’effetto di droghe si corre inoltre il rischio di prendere le pillole all’orario sbagliato, o di saltare la dose.
Il sildenafil (Viagra), il tadanafil (Cialis) e gli altri principi attivi che agevolano l’erezione possono interagire con alcuni antiretrovirali, per cui conviene limitarne il dosaggio o prenderli in orari distanti da quelli delle terapie. Poppers e droghe simil-viagra possono anche causare pericolosi abbassamenti della pressione sanguigna, soprattutto se assunti insieme.
I due farmaci usati per l’Hiv che possono avere le interazioni più pericolose con le droghe da chemsex, con i farmaci per l’erezione o con le benzodiazepine sono il ritonavir (Norvir) e il cobicistat (Tybost). Il cobicistat è un componente delle pillole Stribild, Genvoya (che contengono anche elvitegravir, tenofovir ed emtricitabina), Prezcobix (con il darunavir), Symtuza (con darunavir, emtricitabina e tenofovir alafenamide) ed Evotaz (con atazanavir). Il ritonavir è presente nel Kaletra (con il lopinavir) ma di solito si assume in una pillola a parte chiamata Norvir da prendere con altri inibitori della proteasi; è presente anche nel Viekira Pak che contiene due pillole per il trattamento dell’epatite C.
Anche se è possibile che ci siano potenziali interazioni tra le droghe da chemsex e altri farmaci usati contro l’Hiv, secondo alcuni studi sarebbero meno pericolose. Nel caso si assuma ritonavir o cobicistat (anche in una delle combinazioni elencate sopra) e non si riesca a rinunciare al chemsex, è meglio parlarne apertamente con il proprio medico per valutare la possibilità di cambiare terapia.
Per quanto riguarda gli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, in particolare efavirenz (Sustiva), nevirapine (Viramune) ed etravirine (Intelence), l’interazione può provocare un abbassamento della concentrazione delle droghe. Questo potrebbe portare ad assumere più droghe magari in maggiore quantità per ottenere l’effetto atteso, con rischi imprevedibili.

 

Specchietto basato sugli studi dell’università di Liverpool


Questa pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo non condizionato di ViiV Healthcare. Testi a cura di Giulio Maria Corbelli, Simone Buttazzi, Sandro Mattioli e Stefano Pieralli. Per la parte legale ringraziamo Niccolò Angelini e Andrea Frigieri. Fotografie di: Antonio Falzetti.

Le informazioni sono aggiornate al mese di gennaio 2021.