Il Blq Checkpoint annuncia di dover interrompere la somministrazione del vaccino anti-epatite A per via delle forniture insufficienti.
Plus onlus, che gestisce le attività del Checkpoint, spiega che la situazione non dipende dalla propria volontà: in tutta Italia è in corso una campagna di vaccinazioni, stimolata da un picco epidemico di epatite A tra maschi omosessuali e bisessuali; anche al Checkpoint, sono stati tantissimi gli uomini che hanno effettuato la prima vaccinazione, talmente tanti da aver esaurito le forniture di kit vaccinali che le autorità sanitarie sono in grado di mettere a disposizione del Checkpoint. Dal momento che in tutta Italia si registrano forniture insufficienti per la campagna di vaccinazioni in atto, Plus sta verificando con le autorità sanitarie la capacità delle case produttrici di assicurare la copertura dell’iniziativa.
La voce di Plus è stata tra le prime a segnalare mesi fa presso la comunità dei maschi che fanno sesso con maschi l’alto rischio di contagio per epatite A, già noto all’estero e ora realtà anche in Italia. In marzo ha diffuso un volantino informativo steso di comune accordo col servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna. L’avvio delle procedure di vaccinazione al Blq Checkpoint risale a metà aprile e ha registrato un’affluenza notevole: chi va al Checkpoint per fare il test dell’hiv e dell’hcv si ferma spesso anche per farsi somministrare da un medico la prima delle due dosi vaccinali.
Da oggi 30 maggio il Blq Checkpoint non raccoglie più prenotazioni per i vaccini, nell’impossibilità di assicurare le forniture richieste. Plus onlus considera molto preoccupante non poter continuare a offrire accesso alla vaccinazione anti-epatite A alle persone a rischio, peraltro nel pieno di una epidemia che conta più di 1000 casi l’anno (dieci volte quelli abituali). Mentre Plus lavora perché la situazione si sblocchi, al Blq Checkpoint si prosegue con i test hiv e dell’epatite C.