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Provengo da una generazione che è cresciuta all’ombra dello spettro onnipresente dell’HIV e dell’AIDS, in cui le campagne ufficiali di informazione, sebbene scientificamente ineccepibili, mi rappresentavano poco e poco avevano a che fare con la mia sessualità, tranne ovviamente quelle organizzate dalle associazioni LGBT. 

Questo senso di esclusione e di tragedia imminente ha influenzato a lungo la “fase italiana” del mio sviluppo sessuale finché non mi sono trasferito nel Regno Unito per studio/lavoro, dove ho trovato una rete di supporto e promozione della salute sessuale mai conosciute fino ad allora e che hanno instillato un nuovo senso di sicurezza legato alla sfera sessuale.

Tale sicurezza è poi aumentata dopo aver scoperto la PrEP grazie ad un mio caro amico, coetaneo e residente negli USA, che aveva incominciato a prenderla. A lui facevo le domande “che non avresti mai chiesto”, tipo l’impatto del farmaco sulla salute in generale, la facilità di reperimento e assunzione, eventuali infezioni…

Nonostante se ne parlasse ormai ovunque sulla stampa gay americana, nutrivo ancora dubbi sulla PrEP, non mi fidavo di chi mi diceva “io la prendo”. Perciò ho incominciato a informarmi qui nello UK e inizialmente ho preso parte allo studio esplorativo sulla PrEP condotto dalla sanità inglese – e caldamente voluto da organizzazioni di volontariato come Prepster e I Want Prep Now – non tanto per valutarne l’efficacia, ma per capirne le eventuali fasce di utenti e gli usi previsti. L’aver agito da cavia per questo studio, sapendo di essere sotto costante monitoraggio ogni 3 mesi come previsto dal protocollo PrEP, mi ha restituito quella serenità e, per la prima volta, un senso di liberazione sessuale davvero unico e impensabile fino a quel momento. 

Ora, nel Regno Unito, la PrEP è stata completamente sdoganata ed è sovvenzionata, dopo lunghe battaglie, dal sistema sanitario nazionale. Nel mio lavoro da traduttore e accademico cerco di promuovere l’importanza del linguaggio e dell’accessibilità delle risorse dedicate alla salute sessuale per ispirare le nuove generazioni ad informarsi e ad accogliere la sessualità con meno ansia e con forte autodeterminazione. Sapere che anche in Italia si combattono queste battaglie, nonostante tutte le difficoltà tipicamente italiote, è un sollievo.

Piero


Perché testimoniare sulla PrEP?

Gli studi scientifici concordano sull’efficacia della PrEP come strumento di prevenzione contro HIV e IST. Nonostante questo, non riusciamo ancora a liberarci da alcuni obsoleti pregiudizi che si impongono nelle pratiche sessuali delle persone. 

Un aiuto potrebbe arrivare dalle testimonianze di persone che utilizzano la PrEP; il punto di vista del vissuto emotivo potrebbe avvicinare alla PrEP senza stigmatizzare chi ne fa uso.  

Stai valutando la PrEP oppure la utilizzi già da un po’?   Se anche tu vuoi condividere la tua testimonianza, scrivi un testo (300/500 parole) e inviacelo a info@prepinfo.it.  

  Puoi raccontarci perché hai scelto la PrEP e cos’è cambiato nella tua vita sessuale, ma anche, più semplicemente, come hai scoperto questo metodo preventivo, quale centro te l’ha prescritto e come ti sei trovato/a. Puoi anche farti ispirare da chi ha già condiviso la sua storia.

Preferiremmo che le testimonianze non fossero anonime: per creare un’onesta discussione pubblica sulla PrEP e sulla salute sessuale la trasparenza è importante

Ci piacerebbe, dunque, che tu includessi una tua foto e il tuo nome nome, o anche un nick name. 

Capiamo però che per alcune persone non è facile esporsi: in questo caso nella tua testimonianza potresti motivare perché hai scelto l’anonimato; così da sottolineare quanto sia ancora presente lo stigma verso le scelte sessuali delle persone.