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ùMi chiamo Carlo, vivo in Giappone e lavoro come ingegnere di sistema. In occasione della Giornata mondiale per la lotta all’AIDS, durante la pausa pranzo ho radunato i miei colleghi e ho spiegato cosa fosse la PrEP, prendendola poi di fronte a loro.

Nessuno sapeva di cosa si trattasse e mi hanno fatto molte domande. Alla fine della chiacchierata mi hanno ringraziato.

Parlarne è stato spaventoso, ma è stato altrettanto bello normalizzare il parlare di infezioni sessualmente trasmissibili.

Da quando prendo la PrEP ho smesso di crogiolarmi in ansie e paranoie, provando un enorme senso di sollievo: per la prima volta nella vita ho potuto vivere il sesso senza più paure ossessive. Questo mi ha aiutato oltretutto a riconoscere come accettarmi, portandomi a osservare con entusiasmo ed esplorare il piacere ed il divertimento nel sesso.

In altre parole, da quando ho iniziato la PrEP sono letteralmente più tranquillo e felice.

@rossocenere


Perché testimoniare sulla PrEP?

Gli studi scientifici concordano sull’efficacia della PrEP come strumento di prevenzione contro HIV e IST. Nonostante questo, non riusciamo ancora a liberarci da alcuni obsoleti pregiudizi che si impongono nelle pratiche sessuali delle persone. 

Un aiuto potrebbe arrivare dalle testimonianze di persone che utilizzano la PrEP; il punto di vista del vissuto emotivo potrebbe avvicinare alla PrEP senza stigmatizzare chi ne fa uso.  

Stai valutando la PrEP oppure la utilizzi già da un po’?   Se anche tu vuoi condividere la tua testimonianza, scrivi un testo (300/500 parole) e inviacelo a info@prepinfo.it.  

  Puoi raccontarci perché hai scelto la PrEP e cos’è cambiato nella tua vita sessuale, ma anche, più semplicemente, come hai scoperto questo metodo preventivo, quale centro te l’ha prescritto e come ti sei trovato/a. Puoi anche farti ispirare da chi ha già condiviso la sua storia.

Preferiremmo che le testimonianze non fossero anonime: per creare un’onesta discussione pubblica sulla PrEP e sulla salute sessuale la trasparenza è importante

Ci piacerebbe, dunque, che tu includessi una tua foto e il tuo nome nome, o anche un nick name. 

Capiamo però che per alcune persone non è facile esporsi: in questo caso nella tua testimonianza potresti motivare perché hai scelto l’anonimato; così da sottolineare quanto sia ancora presente lo stigma verso le scelte sessuali delle persone.