“Malik è felice. Sta per sposarsi. Eppure ha subito parecchie rotture in passato quando si è dichiarato sieropositivo”.
Mettere in luce la realtà della discriminazione verso chi vive con Hiv presentando storie di persone che sono riuscite comunque a realizzare la loro felicità. Ecco il pensiero di base della campagna realizzata da Prevention Sida, una piattaforma basata a Bruxelles e finanziata dal Ministero della Salute della Federazione della Vallonia che si occupa di ideare e realizzare campagne di prevenzione e lotta all’Hiv.
La campagna ha anche il pregio di non presentare solo “un” argomento: non solo la realtà della discriminazione in maniera generica, ma anche quella della diversità del paese di origine, nel caso di Malik e di Marie, una donna che ha appena partorito (“Eppure le persone intorno a lei avevano cercato di scoraggiarla dall’avere un bambino per via della sua sieropositività”). Oppure l’età che avanza, nel caso di Valérie che è “sollevata, l’operazione è andata bene. Eppure diversi servizi sanitari si erano rifiutati di intervenire perché era sieropositiva”.
Più sottile il “doppio argomento” della immagine di Sébastien (“Sébastien si sente meglio. Grazie alla terapia attuale ha potuto riprendere il suo lavoro. Eppure in passato il suo datore si era rifiutato di farlo lavorare in cucina”) che presenta l’argomento della discriminazione sul luogo di lavoro unitamente a quello del beneficio della terapia antiretrovirale.