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È attualmente in fase di sviluppo per l’uso quotidiano la pillola per la doppia prevenzione (Dual Prevention Pill – DPP) per prevenire sia l’HIV che le gravidanze indesiderate. La DPP fa parte delle numerose tecnologie di prevenzione multi uso ad oggi in fase ancora sperimentale: si tratta di singoli farmaci per prevenire più infezioni in un unico prodotto (multipurpose prevention technologies (MPTs).

La pillola con la doppia prevenzione comprende la PrEP (la profilassi orale pre-esposizione per l’HIV) e un contraccettivo orale combinato (COC).

L’introduzione della DPP è inizialmente prevista in Africa orientale e meridionale perché

  • Il 65% delle nuove infezioni da HIV negli adulti riguarda le donne cisgender e le persone con la vagina dai 15 anni in su
  • Il 16% delle donne cis e delle persone con la vagina in età riproduttiva ha un bisogno insoddisfatto di contraccezione

Il boom demografico dell’Africa fa si che milioni di persone giovani stiano entrando nei loro anni fertili e i potenziali benefici della DPP sono fondamentali.

La PrEP orale e i contraccettivi orali si sono dimostrati sicuri ed efficaci da soli e saranno ulteriormente testati per determinare se sono altrettanto sicuri ed efficaci insieme. Se la DPP si dimostrerà efficace, sarà sottoposta all’approvocazione delle autorità competenti. Si stima che la richiesta di approvazione sarà fatta per il 2024.

Timeline della DPP

La pagina di prewatch sulla pillola unica per prevenire HIV e gravidanze

La PrEP protegge dall’HIV. Per ridurre il rischio di contrarre altre infezioni sessualmente trasmesse (IST) come chlamydia, gonorrea o sifilide, dovresti utilizzare anche il preservativo.

Le altre ITS sono curabili, ma alle volte possono causare sintomi spiacevoli, alcuni dei quali molto gravi.

Questo è uno dei motivi per i quali l’infettivologo/a che ti prescrive la PrEP, ti fa anche eseguire dei controlli frequenti per tutte le IST.

Tenofovir ed emtricitabina (i due principi attivi contenuti nella pasticca che si prende per la PrEP) non presentano interazioni con molti altri farmaci. 

Si parla di “interazione” quando l’assunzione di due o più farmaci insieme provoca problemi o effetti collaterali.

Dovresti sempre riferire gli altri medicinali che prendi al tuo medico (anche quello di base) . Puoi chiedere anche al farmacista. Di’ loro che assumi la PrEP e controlleranno se ci sono interazioni con i medicinali da banco.

Puoi anche consultare il sito hiv-druginteractions.org della Università di Liverpool che presenta in forma grafica le interazioni degli antiretrovirali con i più importanti farmaci (qui trovi un elenco delle interazioni per l’emtricitabina/tenofovir)

Una interazione importante è tra il tenofovir e gli anti-infiammatori non steroidei, soprattutto il diclofenac. Assunti assieme possono causare seri problemi ai reni. Altri medicinali dello stesso genere e che contengono ibuprofene o naprossene possono causare lo stesso problema. Evita di usare questi farmaci mentre assumi la PrEP oppure avverti il tuo medico se senti la necessità di prenderli.

Per le persone transessuali che fanno la PrEP, non ci si aspettano interferenze con l’efficacia del trattamento ormonale.

Lo studio iFact  ha esaminato le interazioni tra PrEP e terapia ormonale e ha concluso che:

1. l’emtricitabina/tenofovir non riduce i livelli di ormoni nelle donne trans;

2. è importante per l’efficacia della PrEP che le donne trans che prendono estradiolo la assumano ogni giorno (non “on-demand”) perché l’estradiolo riduce la concentrazione di tenofovir nel sangue.

Ti sarà già capitato di leggere negativo in PrEP. Vediamo insieme cosa significa e perché riguarda la protezione contro l’HIV grazie a un farmaco.

Negativo si riferisce allo stato sierologico. Ovvero se la persona è positiva al virus HIV o meno. Negativo significa che la persona è negativa all’HIV.

In PrEP vuol dire che sta assumendo la Profilassi Pre Esposizione, il farmaco che protegge dall’HIV.

Cos’è la PrEP?

La PrEP è un farmaco che si assume prima e dopo un rapporto sessuale per proteggersi dall’HIV. Se ti capita di fare sesso senza preservativo e sei in PrEP, non prendi l’HIV.

La PrEP viene prescritta solo a persone sieronegative. Ecco perché scrivono negativo in PrEP.

Le persone con HIV assumono invece una terapiache abbassa la carica virale al punto da renderla non rilevabile e fa sì che non trasmettano l’HIV.

Da maggio 2023 la PrEP è gratuita e prescritta da un infettivologə.

È rischioso fare sesso con un negativo in PrEP?

Se fai sesso senza preservativo con una persona negativa in PrEP non rischi di prendere l’HIV perché, come abbiamo visto, la PrEP viene prescritta solo a persone sieronegative.

Se anche una persona in PrEP fosse venuta a contatto col virus dell’HIV, non l’avrebbe preso perché, appunto, la PrEP l’ha protetta dall’HIV.

Per quanto riguarda le altre Infezioni Sessualmente trasmissibili (IST), il rischio esiste solo se fai sesso senza preservativo.

Ma esiste tutte le volte che si fa sesso senza preservativo, a prescindere che l’altra persona sia in PrEP o meno.

Con la differenza che una persona in PrEP deve seguire un rigido protocollo sanitario che prevede test periodici per le IST, così da tenerle sempre monitorate, e vaccini. Se si trova un infezione, l’infettivologə prescriva il trattamento, la si cura e non la si trasmette ad altre persone.

Ricorda: le IST si trasmettono anche col sesso orale senza preservativo.

E se sta mentendo? E se non è vero che è negativo in PrEP?

Non potrai mai avere la certezza che quello che scrivono è vero o falso.

La responsabilità di proteggersi dalle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) è individuale.

Se ti capita di fare sesso con persone delle quali non conosci lo stato sierologico, valuta di usare il preservativo così da proteggerti da HIV e dalle IST. Oppure valuta di prenotare una visita con un infettivologo per la PrEP che, come abbiamo visto, protegge dall’HIV e prevede controlli periodici per le altre IST.

Usare il preservativo e/o la PrEP ti permette di proteggerti senza doverti preoccupare dello stato sierologico dell’altra persona perché ti stai già prendendo cura della tua salute sessuale senza dover chiedere niente a nessunə.

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha concesso la priorità per l’approvazione del farmaco cabotegravir, la terapia iniettabile e a lunga durata usata come PrEP per protezione da HIV.

Se approvato, cabotegravir sarà la prima terapia ad azione prolungata (un’iniezione ogni 2 mesi) per proteggersi dall’HIV.

La FDA ha fissato la risposta per il 24 gennaio 2022.

Gli studi HPTN 083 e HPTN 084 hanno valutato la sicurezza e l’efficacia di cabotegravir a lunga durata d’azione per la PrEP negli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, donne transgender e donne cisgender.

In questi studi cabotegravir ha dimostrato più efficace dell compresse orali giornaliere di emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato (FTC/TDF) nel proteggere da HIV.

Traduzione articolo dal sito Vivihealthcare

 

Stai cercando un metodo per proteggersi dall’HIV?

Lo sai che oltre al preservativo c’è anche la PrEP? È un farmaco che una persona sieronegativa (che non ha HIV) assume prima di fare sesso e protegge dall’HIV.

In questo post ti proponiamo 4 domande, ovviamente non esuastive, che possono essere un primo passo per aiutarti a valutare se la PrEP fa per te.

1. Gli strumenti che usi per proteggerti quando fai sesso ti soddisfano?

Se hai risposto di sì, va bene così. La PrEP non è obbligatoria. Se hai risposto di no, potresti iniziare a approfondire questo strumento di prevenzione per l’HIV.

2. Negli ultimi 6 mesi hai fatto sesso penetrativo (anale e/o vaginale) senza preservativo?

Magari hai paura che possa risuccedere. La PrEP ti aiuterebbe a fare sesso in sicurezza e con serenità. Lo sai che puoi anche prenderla al bisogno?

3. Negli ultimi 6 mesi ti è stata diagnostica un’infezione sessualmente trasmissibile (IST)?

La PrEP non è solo un farmaco, ma un protocollo sanitario che prevede test periodici per le IST. Così avresti costantemente monitorata la sua salute sessuale.

4. Ti capita di fare sesso sotto l’effetto di sostanze (chemsex)?

Se fai uso di sostanze, potrebbe capitarti di essere meno vigile e non proteggerti. La PrEP ti permetterebbe di avere già una protezione contro l’HIV quando non sei nelle condizioni di valutare il rischio.

Colgo l’invito che PrEP in Italia, a cui mi sono rivolto qualche giorno fa per avere delle informazioni sulla PrEP. Mi hanno chiesto di condividere il mio punto di vista, quello di trentenne etero non ancora in PrEP, ma curioso e interessato alla cosa. 

Sono uomo, etero, di 36 anni, impegnato in relazione stabile pluriannuale e tendenzialmente monogamo (questa concedetemela).

Cosa ci fai qui?” mi direte.


Sono qui perché l’HIV riguarda me.

Riguarda i miei nipoti adolescenti alle prime esperienze, riguarda mio padre vecchio piacione di paese, riguarda mio fratello disabile che avrebbe bisogno di sostegno sessuale e via dicendo.

Il problema della prevenzione riguarda evidentemente tutte e tutti noi. 

Perché, se qualcuno avesse ancora dubbi, al virus importa assai poco di quelli sono le mie preferenze sessuali, la mia nazionalità, il mio reddito, il partito politico che voto, la squadra del cuore e quant’altro usa la società per darci un’etichetta.

PrEP in Italia mi ha parlato addirittura di stigma verso chi usa la PrEP: il colmo!

Perché fai la PrEP? Sei uno sporcaccione allora… Un fedifrago, un puttaniere/puttana o più semplicemente lo/la dai in giro… Magari nei locali dove con altri sporcaccioni come te giocate a farlo ando’ cojo cojo… Non è che ti buchi già ci sei?

Volete la mia esperienza?
Ho fatto sesso protetto, non protetto, stabile, occasionale, furtivo, istituzionale, a pagamento, aggratis, per amore e per vendetta… E tutte le volte insieme a me e alla mia partner c’era lei: l’HIV.

Il virus infame. C’era anche se non c’era. Se non c’era subito, veniva a trovarmi qualche ora dopo col suo alone di mistero (ma ci sarà o non ci sarà?)… 

E se c’era? Se ci sarà? Posso baciare? Posso leccare? Oddio ma non è che quella ferita era sanguinante? E come glielo spiego ora… Come glielo chiedo ora… E se succede come mi giustifico… In pratica eravamo io lei e l’altra. Il che diciamo che non aiuta la prestazione.

Vogliamo dirla tutta? Il condom è uno strumento formidabile di prevenzione, ma per indossarlo correttamente necessita diciamo di un certo supporto fisiologico, non so se mi spiego.

Il pene deve essere ben eretto, bello duro come un torrone alla fiera di san Giuseppe… Senno’ si sfila, diventa difficile da indossare e l’empasse crea ulteriore disagio.. Poi cosa fai? E con l’orale come la mettiamo? E non parlo dell’interrogazione di latino. Sempre meglio arrivare PREParati!

Quand’ero adolescente, non esistevano gli autotest per l’HIV, toccava andare dai genitori, dal medico, al laboratorio analisi: apriti cielo, che scostumato!

E anche oggi devo dire che non è facile parlarne, specie in quei momenti… Hai fatto il test? Di solito è gelo (altra cosa che notoriamente non aiuta la performance).

Quindi perché vorrei fare la PREP?

Perché vorrei vivere il sesso in maniera più serena, e rimuovere se possibile un ulteriore elemento d’ansia: la vita moderna mi sembra che ce ne distilli già una bella dose quotidiana.

  • Voglio vivere il sesso con più serenità
  • Voglio proteggermi senza dover sapere lo stato sierologico dell’altra persona
  • Se più persone usano la PrEP, l’HIV si diffonde molto di meno
  • Perché sono fatti miei!

Il mondo sta cambiando, è bello e liberatorio poterne parlare e scrivere.

La PrEP è uno strumento che si è rivelato efficace. Allora, perché no?!

Usiamola. Perché l’anticoncezionale e il viagra (di cui si abusa a tutte le età) sì e la PrEP no? 

Ma la strada mi sembra tracciata: la questione riguarda come sempre la consapevolezza più che altro, nel sesso come nella vita

La medicina e la chimica sono dalla nostra, ci sono medici pronti ad aiutarci e attivisti come PrEP in Italia che gratuitamente si occupano di prevenzione, e di lotta allo stigma (sarà ora di finirla?!). Ma quella è un’altra battaglia, per certi aspetti ancora più importante. Ne riparleremo.

E.


Perché testimoniare sulla PrEP?

Gli studi scientifici concordano sull’efficacia della PrEP come strumento di prevenzione contro HIV e IST. Nonostante questo, non riusciamo ancora a liberarci da alcuni obsoleti pregiudizi che si impongono nelle pratiche sessuali delle persone. 

Un aiuto potrebbe arrivare dalle testimonianze di persone che utilizzano la PrEP; il punto di vista del vissuto emotivo potrebbe avvicinare alla PrEP senza stigmatizzare chi ne fa uso.  

Stai valutando la PrEP oppure la utilizzi già da un po’?   Se anche tu vuoi condividere la tua testimonianza, scrivi un testo (300/500 parole) e inviacelo a info@prepinfo.it.  

  Puoi raccontarci perché hai scelto la PrEP e cos’è cambiato nella tua vita sessuale, ma anche, più semplicemente, come hai scoperto questo metodo preventivo, quale centro te l’ha prescritto e come ti sei trovato/a. Puoi anche farti ispirare da chi ha già condiviso la sua storia.

Preferiremmo che le testimonianze non fossero anonime: per creare un’onesta discussione pubblica sulla PrEP e sulla salute sessuale la trasparenza è importante

Ci piacerebbe, dunque, che tu includessi una tua foto e il tuo nome nome, o anche un nick name. 

Capiamo però che per alcune persone non è facile esporsi: in questo caso nella tua testimonianza potresti motivare perché hai scelto l’anonimato; così da sottolineare quanto sia ancora presente lo stigma verso le scelte sessuali delle persone.  

In Italia l’unico farmaco approvato per prevenire l’HIV è il generico del Truvada che si compra in farmacia e che puoi assumere tutti i giorni o al bisogno. Sono allo studio, però, 4 farmaci da usare come PrEP a lunga durata, presentati al CROI 2021. Ricordiamo che, appunto, sono studi: al momento nessuno di questi farmaci è autorizzato.

Pillola mensile e impianto sottocutaneo annuale

Islatravir è capostipite di una nuova classe di antiretrovirali (NRTTI inibitori nucleosidici della traslocazione della trascrittasi inversa): è una molecola molto potente, con un’emivita molto lunga e dunque si presta ad essere utilizzato come farmaco a lunga durata.

Sono stati presentati 2 studi sull’uso di tale molecola come profilassi pre esposizione all’HIV:

  • una pillola da assumere una volta al mese
  • impianto sottocutaneo a lento rilascio in grado di fornire protezione per un anno.
    L’impianto sottocutaneo è un piccolo dispositivo, comparabile a quelli usati a scopo contraccettivo, da inserire con una piccola incisione sul braccio. La procedura richiede all’incirca 5 minuti e altrettanto veloce è la sostituzione o l’eventuale rimozione in caso di necessità.
PrEP a lunga durata impianto sottocutaneo
un impianto sottocutaneo

Iniezione bimestrale

Il cabotegravir  è un inibitore dell’integrasi già approvato, in associazione a rilpivirina (NNRTI), come terapia a lunga durata per il trattamento dell’infezione da HIV.

Il cabotegravir usato da solo è stato studiato anche come molecola da iniettare ogni 2 mesi per prevenire l’infezione da HIV (long acting PrEP).
Al riguardo i dati presentati durante l’edizione 2020 del CROI hanno dimostrato la sua superiorità rispetto ai regimi orali basati su FTC/TDF (Truvada).

Nell’ambito dell’edizione CROI 2021 lo studio HPTN 083 ha confermato che con le iniezioni si è verificato il 68% di infezioni in meno rispetto a quelle osservate con il regime da assumere per via orale, ma ha evidenziato altresì alcune criticità su cui bisognerà porre attenzione.

La prima criticità riguarda il possibile ritardo nell’individuazione delle nuove infezioni, essendo il Cabotegravir una molecola molto potente e dunque in grado di produrre falsi negativi nei test anticorpali. La soluzione al riguardo sarebbe quella di prevedere il controllo della carica virale, oltre ai test anticorpali, nello screening dell’infezione da HIV.

La seconda e più preoccupante criticità riguarda invece i partecipanti che, pur presentando livelli ematici di farmaco sufficienti a garantire la protezione, hanno comunque contratto l’HIV.

Gli studi futuri dovranno dunque concentrarsi sulle variazioni della concentrazione di principio attivo da un distretto corporeo all’altro (sembra ad es. che in caso di infiammazioni rettali, che possono essere dovute a STIs, la concentrazione del CAB possa non essere sufficiente a garantire adeguata protezione).

Anello vaginale

Gli anelli vaginali possono offrire una nuova opzione di prevenzione a lunga durata per l’HIV nelle donne e nelle persone con la vagina. L’anello vaginale mensile da 25 mg di dapivirina (un inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa) è risultato sicuro ed efficace sulla durata mensile e ha avuto un parere positivo dell’Europa per l’utilizzo in paesi extra-UE.

Da gennaio 2021 l’OMS lo ha raccomandato come strumento aggiuntivo all’approccio di prevenzione combinato.

Uno studio clinico randomizzato di fase 1 a tre bracci (MTN-036/IPM-047) ha assegnato 49 partecipanti donne a 2 gruppi che hanno utilizzato anelli vaginali con diverse quantitá di dapivirina (100 mg o 200 mg) per testarne la durata nell’arco di 13 settimane e ad un terzo gruppo che ha utilizzato l’anello a durata mensile (25mg).

I risultati dello studio clinico hanno mostrato che gli anelli vaginali di lunga durata sono stati ben tollerati e hanno raggiunto concentrazioni di dapivirina più elevate rispetto all’anello mensile, con la speranza che questo si traduca in un’efficacia almeno equivalente.

La futura approvazione di anelli di durata estesa, se efficaci, potrebbe fornire più opzioni e aumentare l’accesso alla prevenzione dell’HIV nelle donne e in chi ha una vagina. Sono inoltre corso ricerche per sviluppare un anello vaginale che includa sia la contraccezione che la prevenzione dell’HIV.

Articolo scritto grazie al supporto di Giorgio Barbareschi di EATG 

La diretta sulle novità CROI 2011


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