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ICAR2024 è iniziata con una protesta della associazioni per la PrEP universale, per tuttə, senza barriere.

La PrEP nonostante la comprovata efficacia è ancora gravata da varie barriere che ritardano, o in alcuni casi impediscono, l’accesso alla profilassi. Vari studi in questo ICAR 2024 si sono concentrati proprio su questo.

Le barriere economiche all’accesso sono state parzialmente eliminate con l’introduzione della rimborsabilità del farmaco: lo studio PrIDE dimostra che un terzo delle 11,675 persone che hanno assunto la PrEP in Italia hanno iniziato il percorso a maggio 2023, quando è stata introdotta la rimborsabilità.

Che il costo del farmaco abbia tenuto a lungo persone che ne avrebbero beneficiato lontane dalla PrEP è evidenziato anche da uno studio sull’utenza di Bergamo. I più penalizzati sono stati i giovani, per i quali i costi rappresentavano un ostacolo maggiore. Allo stesso modo i dati del Bologna PrEP Point confermano una percezione di costi eccessivi.

Proprio a Bologna però le persone in PrEP evidenziano più il peso dello stigma interno alla comunità LGBT+ verso chi usa la PrEP. Serve dunque lavorare nella comunità perché la liberazione sessuale smetta di essere un vuoto slogan.

Barriere strutturali permangono nella distribuzione territoriale dei servizi PrEP: secondo lo studio PrIDE la metà degli utenti si trova in Lombardia e il 17% nel Lazio, sottoponendo il personale sanitario ad una pressione eccessiva dovuta anche alla mancanza di risorse. Non abbiamo inoltre dati pubblici aggiornati sull’identità di genere di chi assume la PrEP.

Anche uno studio dell’ospedale Niguarda di Milano conferma questi limiti: dal 2021 riporta un calo degli ingressi in PrEP dei pazienti che richiedono la PEP a causa di limitazioni di budget, nonostante un quarto di questi sia estremamente interessato.

La gratuità del farmaco può quindi essere un punto di partenza ma decisamente non di arrivo per l’implementazione della PrEP per tutt3. Servono nuove risorse organiche per i centri PrEP per permettere una copertura sempre maggiore e capillare sul territori oggi ignorati, e soprattutto serve rivolgersi anche alle donne e alle persone con utero che sono grandi assenti nel discorso e nell’utilizzo della PrEP.

Come se non bastasse, tutta la distribuzione della PrEP si basa su linee guida vecchie e non in linea con gli standard OMS. Uno studio comparativo organizzato da tutte le associazioni ha evidenziato come in Italia il percorso richieda una medicalizzazione eccessiva e lasci fuori tutti i centri community-based dalla distribuzione del farmaco, rendendo di fatto impossibile la presa in carico dell’utenza marginalizzata che non può o non vuole accedere ad un ospedale.

Inoltre, in questi spazi vengono richieste informazioni private sull’attività sessuale non necessarie e in modo invadente. Non solo, l’uso di evidenze scientifiche datate fa si che permangano indicazioni di utilizzo fortemente scoraggianti per le persone con utero: si chiede l’assunzione fino ad un mese dopo l’ultimo rapporto, mentre le linee guida OMS raccomandano di interrompere la PrEP dopo una settimana per chi ha la vulva e dopo due giorni per chi ha il pene.

Tutti questi dettagli potrebbero essere risolti con azioni a costo zero, ma capaci di contribuire a ridurre lo stigma attorno alla PrEP e favorirne l’assunzione in persone che già la desiderano.

Long acting PREP

Sono state presentate due analisi dell’interesse nella comunità LGBT+ alla PrEP long acting con Cabotegravir: una iniezione ogni due mesi al posto delle compresse.

La prima, condotta da PrEP in Italia e Plus Roma, si è rivolta alla community in generale, e ha rivelato che l’interesse verso il Cabotegravir fosse più alto in persone già attente ai temi della prevenzione di HIV, al corrente di U=U e già in PrEP. Il secondo studio di Milano Checkpoint tra gli utenti PrEP del centro ha visto interesse verso la nuova formulazione in circa tre quarti degli intervistati. Questi erano tipicamente persone che assumono la PrEP daily e che soffrono di più lo stress derivato dall’uso di una compressa (essere sempre in orario, essere “visibili” nel momento dell’assunzione, ecc). Al momento il Cabotegravir è autorizzato in Europa, ma non è ancora disponibile in Italia. La casa farmaceutica ViiV ha fatto richiesta di rimborsabilità.

Attenzione alla posologia

Una persona seguita per la PrEP presso l’ospedale Sacco di Milano è risultata positiva all’HIV perché la assumeva in modo non ottimale e senza supervisione medica da maggio 2022. La trasmissione del virus è dunque da imputarsi all’aderenza insufficiente alla PrEP. L’utente ha già raggiunto una carica virale non rilevabile. È fondamentale ricordare di assumere la PrEP per constanza. E siamo tuttə chiamatə a sviluppare strategie che rispondano meglio alle necessità di gruppi fragili e marginalizzati.

DoxyPEP

La DoxyPEP è una cosa diversa dalla PrEP:

200mg dell’antibiotico Doxiciclina presi dopo un rapporto orale, vaginale e anale senza preservativo (massimo entro 72 ore) per ridurre di più del 70% il rischio di clamidia, sifilide e, in maniera molto ridotta, gonorrea. Al momento gli studi ne garantiscono l’efficacia solo in persone con pene. Nonostante la mancanza di linee guida nazionale, l’uso della DoxyPEP si sta diffondendo in Italia, specie tra maschi che fanno sesso con maschi.

Sia il Milano Checkpoint che il programma Sex Check di Plus hanno indagato questo fenomeno. A Milano, il 23% degli utenti PrEP sapeva dell’esistenza della doxyPEP, tra gli intervistati di Plus il 52%. La percentuale di persone che ne fanno uso però non è molto differente (8% e 14% rispettivamente), così  come è purtroppo simile la percentuale di chi ne ha fatto utilizzo senza supervisione medica, circa la metà del campione.

A Milano, il 49% degli utilizzatori ha assunto la DoxyPEP secondo una posologia scorretta e dunque non efficace: un problema anche per il rischio di favorire l’insorgenza di antibioticoresistenze, che preoccupano una percentuale significativa degli utenti di Sex Check.

Al San Raffaele di Milano hanno preso atto della situazione e già prescrivono la DoxyPEP agli MSM che vivono con HIV o prendono PrEP. Viene offerto all’utente un counselling sul farmaco e la prescrizione, da autosomministrarsi al bisogno: consigliano di assumerla entro 72h ore da una intensa attività sessuale (più di 5 partner in un giorno). Circa un quarto delle persone, per lo più chi riportava una maggiore esposizione al rischio di IST, ha effettivamente assunto la doxyPEP.

Questo conferma che, quando lo strumento di prevenzione è affiancato da un counselling efficace siamo in grado di valutare il rischio ed assumere correttamente la profilassi, prendendo in mano in toto la gestione della nostra salute sessuale. Proprio per evitare assunzioni scorrette e ottimizzare l’efficacia è urgente richiedere linee guida nazionali e uniformità di accesso al servizio presso i centri PrEP nazionali.

Gli abstract presentati da PrEP in Italia

Insieme a Plus Roma , abbiamo presentato un poster alla Conferenza Europea AIDS a Varsavia: abbiamo illustrato l’evoluzione della PrEP in Italia dal 2019 al 2022 e le barriere che bisogna ancora affrontare.

Scopo
Il rimborso della PrEP è stato adottato in Italia nel maggio 2023, esclusivamente attraverso centri clinici e non sono disponibili dati ufficiali sulla PrEP. Il nostro monitoraggio dei servizi PrEP è servito per identificare le barriere all’accessibilità della PrEP in Italia.

Metodi
L’organizzazione comunitaria “Plus Roma” e la rete di attivisti “PrEP in Italia” nel 2019, 2021 e 2022 hanno mappato i centri prescrittori di PrEP (PPC) esistenti in Italia e hanno proposto loro un sondaggio online per conoscere il numero di utenti PrEP e le caratteristiche dei servizi. I dati sono stati analizzati utilizzando statistiche descrittive.

Risultati
Dal 2019 al 2022, il numero di utenti PrEP segnalati in Italia è cresciuto del 1186%, con una distribuzione stabile tra le popolazioni chiave e una predominanza continua di GBMSM. Nel 2022 il 66% degli utenti PrEP segnalati erano seguiti nel Nord Italia.

I PPC mappati sono aumentati del 227% dal 2019 al 2022. Il tasso di risposta dei PPC è stato del 100% nel 2019, del 50% nel 2021 e del 65% nel 2022.

Nel 2022, su 72 PPC mappati solo due erano centri basati sulla comunità (CBC). La PrEP costava circa €60 per 30 compresse. Il 35% dei PPC addebitava fino a €36 per le visite. I pannelli ematici obbligatori e gli screening per le IST costavano fino a €150 (media di €60).

Conclusioni
Questa ricerca ha evidenziato una serie di barriere che bisognerebbe abbattare per aumentare l’accesso alla PrEP in Italia. I seguenti interventi potrebbero eliminare efficacemente queste barriere:

  • rimborso anche per gli screening IST e le visite;
  • più centri anche nel Sud Italia;
  • sensibilizzazione tra le donne e gli uomini cisgender eterosessuali.

E’ necessario che la PrEP possa essere prescritta anche dai CBC, fondamentali per la copertura della PrEP tra le popolazioni chiave. Il monitoraggio continuo guidato dalla nostra comunità sarà fondamentale per valutare i progressi nell’affrontare le barriere identificate.

Il 16 giugno 2023 abbiamo presentato alla conferenza italiana HIV i dati sulle persone che usano la PrEP in Italia.

La ricerca è stata possibile grazie ad una donazione di ViiV Healthcare SRL.

Background
In Italia non esistono ancora statistiche ufficiali sulle persone che utilizzano la PrEP e sulle modalità di accesso ai centri che la prescrivono. Il primo rilevamento di questo tipo è stato promosso nel 2019 dall’associazione PLUS, network delle persone LGBT che vivono con HIV, a cui è seguito un secondo rilevamento presentato l’anno scorso sempre alla conferenza ICAR.

Metodi
Ritenendo importante avere annualmente un quadro sull’andamento dei servizi PrEP sul territorio italiano, il collettivo PrEP in Italia, insieme a Plus Roma, ha promosso una nuova indagine con lo scopo di raccogliere informazioni generali sui centri e capire come è cambiata la demografia delle persone che utilizzano la PrEP.

Risultati
Il questionario è stato compilato da 47 centri: 19 al nord, 19 al centro e 9 al sud e nelle isole. Come già evidenziato dalla scorsa survey il dato più rilevante è l’importante crescita del numero di utilizzatori della PrEP. L’incremento rispetto al 2021 è stato del 77%. A dicembre 2022 risultano infatti 6444 persone seguite per la PrEP rispetto ai 3641 utenti del 2021.

La maggior parte sono ancora maschi che fanno sesso con maschi -corrispondenti al 95,6% degli utilizzatori totali- e, come nel precedente rilevamento, risulta ancora un netto divario tra il numero di utilizzatori al nord Italia e al sud Italia (nello specifico il 65,78% vive al nord; il 28,49% al centro e solo il 5,63% al sud).

Quanto alle specifiche key population nonostante il 40% dei centri clinici abbia almeno un utilizzatore di chems e un/a sex worker in follow-up, ben l’83% dei suddetti centri non ha attivato alcuna partnership con i servizi community based.

Rispetto alla precedente indagine abbiamo raccolto i dati anche delle persone che hanno interrotto la PrEP (537 users). Ci sono state 4 sieroconversioni dovute ad una aderenza sub-ottimale; 10 sospensioni per decremento della funzionalità renale; 20 persone che non tolleravano la nausea e gli effetti gastrointestinali di TDF/FTC; i restanti utenti hanno invece sospeso per inizio di una relazione
monogama o per motivi che hanno preferito non specificare.

persone che hanno interrotto la PrEP

Recentemente è stata deliberata la rimborsabilità del farmaco da parte del SSN e dunque, da questo punto di vista, la situazione sarà uniforme in tutto il territorio nazionale. Quanto ai costi per visite ed esami, la situazione continua invece a variare da regione a regione, con una media di spesa di 60€, fino ad arrivare a 150€.


Per il futuro abbiamo chiesto ai centri se fossero favorevoli ad introdurre il regime CAB-LA, qualora venisse approvato, e ad utilizzare gli strumenti della telemedicina per il follow-up degli utilizzatori. Le risposte favorevoli sono state pari, rispettivamente, all’87,5% e al 68,8% dei centri.

Conclusioni
In conclusione si può dunque affermare che i costi continuano a rappresentare una importante barriera all’accesso alla PrEP e che è inoltre necessario semplificare le modalità per l’inizio di tale percorso e i conseguenti follow-up. La popolazione che utilizza di più la PrEP è ancora quella degli MSM e che l’accesso alla PrEP sul territorio italiano risulta ancora disomogeneo, con grande disparità tra nord e sud (il 44% degli utilizzatori totali è seguito a Milano).

Dopo l’importante passo compiuto con la decisione di rendere rimborsabile la PrEP da parte del SSN è necessario rinforzare le partnership tra istituzioni che si occupano della salute pubblica, centri clinici e organizzazioni community-based per rendere la PrEP veramente accessibile a tutte le persone che intendono utilizzarla.

I dati 2022 li trovi in questa pagina:

Il 15 giugno 2022 abbiamo presentato a ICAR2022, la conferenza italiana AIDS e ricerca antivirale, una ricerca su quante persone usano la PrEP in Italia per proteggersi dall’HIV e sui centri che la prescrivono. Di seguito un riassunto della ricerca coi dati più significativi.

In Italia non sono disponibili statistiche ufficiali su chi utilizza la PrEP. Nel 2019 PLUS ha dunque inviato un questionario ai centri che la prescrivono.

Il questionario 2022 è stato inviato a 56 centri su 70 tra quelli elencati su Chi ti segue (di 14 non era diponibile la mail o erano stati aperti di recente).

Il questionario è stato compilato da 28 centri: 13 al Nord, 11 al Centro, 4 al Sud.

A dicembre 2021 risultano 3641 persone che usano la PrEP per proteggersi dall’HIV. Nel 2019 erano 531.

Il 94.6% di chi usa la PrEP è un maschio che fa sesso con maschi. Nel 2019 era il 98%.

Ma la PrEP è per tutte le persone e c’è stato un aumento anche di altri gruppi demografici che la utilizzano:

Gruppo demografico20192021
Maschi etero cis780
donne trans*446
Donne cisgender422
Persone che usano sostanze iniettabili035

Oltre al costo del farmaco, chi usa la PrEP può spendere fino a

– 36€ per la prima visita infettivologica;
– 20€ per le visite successive;
– 80€ per i test IST;
– 15€ test biochimico per le funzionalità renali

Nel 90% dei centri vengono usano esenzioni specifiche per offrire visite gratuite. Per i test IST, la proporzione di centri che usano esenzioni è inferiore (65,5%).

PrEP per tutt*

Per avere un impatto nella riduzione delle diagnosi da HIV, c’è bisogno di servizi uniformi su tutto il territorio italiano e che la PrEP sia accessibile a tutte le persone che desiderano utilizzarla per proteggersi dall’HIV!