Se assunta correttamente, la PrEP protegge quasi al 100% dall’HIV. Se una persona contrae l’HIV mentre è in PrEP, è perché non l’ha presa correttamente e e i livelli di farmaco nel suo corpo erano insufficienti per proteggerla.
HIV resistente alla PrEP
Su 3 milioni di persone in PrEP in tutto il mondo, meno di 20 hanno contratto un ceppo HIV resistente ai principi attivi contenuti nella PrEP orale (Emtricitabina e Tenofovir DF – FTC/TFC). È però difficile sapere se questi 20 casi sono dovuti a un ceppo già resistente a FTC/TFC oppure se la resistenza si è svilluppata dopo l’infezione.
Se infatti una persona che non sa di avere l’HIV assume la PrEP, l’HIV può sviluppare resistenza a FTC/TFC.
Ecco perché è importante farsi seguire da un centro PrEP: così da avere la certezza di essere HIV negativi e fare test periodici che confermino la sieronegatività. Se una persona HIV negativa assume in maniera scorretta la PrEP e contrae l’HIV ma non si testa, continuerà a prendere la PrEP rischiando così che il virus HIV sviluppi resistenza a FTC/TFC.
Se la persona che stava assumendo la PrEP ha le stesse mutazioni della persona che le ha trasmesso il virus, è una prova più evidente che l’infezione è derivata da un ceppo resistente. Ma spesso non è possibile sapere chi ha trasmesso il virus.
Vale la pena notare che tre persone che hanno preso l’HIV nonostante la PrEP orale, avevano anche il linfogranuloma venereo (LGV) rettale, che è un tipo di clamidia. Sebbene non ci siano prove dirette, i medici hanno ipotizzato che l’infiammazione del tessuto rettale possa aver creato aree più vulnerabili all’infezione da HIV.
Quanto è diffusa la resistenza HIV alla PrEP?
Essere esposti all’HIV che ha già sviluppato resistenza è raro, soprattutto considerando anche che le persone con HIV in terapia non trasmettono il virus, indipendentemente dal fatto che abbiano una forma di HIV resistente ai farmaci nella PrEP.
Uno studio dell’Università di Washington ha rilevato che in circa 4000 persone con HIV, meno dello 0,3% aveva livelli rilevabili di HIV con resistenza a emtricitabina e tenofovir.
È molto difficile dimostrare che chi ha contratto l’HIV mentre era in PrEP aveva livelli adeguati di PrEP nel corpo. Questo perché le misurazioni andrebbero fatte a ridosso del momento in cui si è verificata l’infezione. E spesso non è possibile farlo.
Il più grande fattore di rischio di contagio da HIV durante l’assunzione di PrEP rimane non assumerla correttamente.
Se i livelli del farmaco nel sangue sono adeguati, la PrEP previene quasi il 100% delle infezioni da HIV.
La PrEP nel proteggere l’HIV è efficace come il preservativo, se non di più.
Traduzione dell’articolo PrEP failures