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In tutto il mondo oggi si celebra la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids. In Italia, però, qualsiasi celebrazione sembra tacere dell’epidemia tra i maschi gay, bisessuali e tra le persone transessuali. Lo denuncia Plus onlus, network di persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT) sieropositive.

«La tv generalista rifiuta di raccogliere testimonianze di persone che si sono contagiate attraverso rapporti omosessuali – rivela Sandro Mattioli, presidente di Plus onlus – In tutte le manifestazioni istituzionali a cui assistiamo, il tema della salute delle persone LGBT è completamente ignorato. Eppure, siamo ancora noi maschi gay a portare il carico più significativo legato alla diffusione di questo virus. Per non parlare della completa assenza di dati relativi alle persone trans. Tutto questo mentre le associazioni gay sono le uniche a parlarne e a sollevare il problema».

«Rivendichiamo la necessità che le istituzioni dedichino attenzione, risorse e iniziative anche per la tutela della salute sessuale delle persone non eterosessuali. Non si tratta di competere con altri gruppi: è importante parlare di salute delle donne, degli uomini etero, delle persone straniere e di tutti coloro che ne possono beneficiare – precisa Mattioli – Ma nei confronti di persone gay e trans rischia di esserci una pesante censura comunicativa che rende impossibile mettere in campo iniziative efficaci di prevenzione. Oggi, unico giorno dell’anno in cui i media dedicano attenzione a questo tema, chiediamo che sia ascoltata anche la voce delle persone omosessuali e trans* perché i media cosiddetti generalisti parlano anche a loro ed è fondamentale che anche gli utenti LGBT che non sono collegati alle associazioni ricevano informazioni adeguate».

plus_1dicembre15_webAl Festival di Berlino del 2014, nella sezione Panorama, è passato un piccolo film indipendente a stelle e strisce diretto da un ballerino di nome Chris Mason Johnson: Test. A prima vista si tratta di una pellicola romantica incentrata su una compagnia di danza contemporanea a San Francisco, in pieni anni Ottanta. Colonna sonora frocissima e vestiti camp che più camp non si può… per tacer dei tagli di capelli e degli accessori. I due protagonisti, Frankie (Scott Marlowe) e Todd (Matthew Risch), s’innamorano durante la preparazione di uno spettacolo e affrontano una serie di test – compreso quello dell’hiv, a suo tempo una novità assoluta. Il primo test anticorpale ELISA venne infatti introdotto negli Stati Uniti nel marzo del 1985. A colpire, nel film, più che lo smarrimento dinanzi a una pandemia mortale dalla trasmissione ancora incerta, è il senso di vergogna che si accompagna alla decisione di testarsi. Anche allora, lo stigma era più potente dell’infezione e le dava man forte. Sono passati trent’anni esatti: a che punto siamo con la cultura del test?

Nell’ultimo anno, noi di Plus abbiamo lanciato due campagne: « hiv = », sulla condivisione di responsabilità e la subordinazione dello stato sierologico a uno spirito comunitario, e «positivo ma non infettivo», sulla non contagiosità delle persone sieropositive in terapia efficace. I passi avanti compiuti dalla scienza consentono davvero di eliminare il «divide» sierologico archiviando apartheid e paure irrazionali. Ma questa ricetta per il benessere collettivo si regge, ora come nel 1985, su un passaggio fondamentale: conoscere il proprio stato.

Il test hiv, così progredito da aver ridotto il periodo finestra a poche settimane, resta non solo una preziosa verifica per il singolo, ma anche uno strumento di prevenzione in un’ottica macro. La sopravvivenza di hiv/aids dipende infatti dalle infezioni non diagnosticate. E la diagnosi, oggi comeplus_1dicembre15_web nel 1985, resta uno snodo cruciale nel diagramma di flusso della vita di una persona. Solo che ora, rispetto agli anni Ottanta, abbiamo anche i mezzi per tenere sotto controllo l’infezione, e stare bene. Ecco perché abbiamo aperto il BLQ Checkpoint: per far sì che il test – rapido, anonimo, gratuito e sicuro – non sia uno stress ma una bella esperienza, da ripetere con regolarità.

Il 1° dicembre, giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, il BLQ Checkpoint sarà aperto in via eccezionale dalle 15 alle 21. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Asl di Bologna, vuole rendere più facile l’accesso al test HIV e HCV a tutte le persone, in particolare agli uomini gay e a tutti i maschi che fanno sesso con maschi. Il BLQ Checkpoint si trova a Bologna, in via San Carlo 42/C. Venite a testarvi da noi.

Simone Buttazzi
Plus Onlus

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Il 1° dicembre, giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, il BLQ Checkpoint sarà aperto in via eccezionale dalle 15 alle 21. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Asl di Bologna, vuole rendere più facile l’accesso al test HIV e HCV a tutte le persone, in particolare agli uomini gay e a tutti i maschi che fanno sesso con maschi. Il BLQ Checkpoint si trova a Bologna, in via San Carlo 42/C.

Per lanciare questo messaggio Plus onlus ha ideato due campagne la cui grafica è visibile in questa pagina.

Per maggiori informazioni e prenotazioni, è possibile chiamare i numeri 051 252351 o 051 4211857 il martedì e il giovedì dalle 18 alle 21 (orari di apertura consueta del BLQ Checkpoint).