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Hiv= è il segno del cambiamento. Basta alle differenze tra positivi e negativi: dal punto di vista del ruolo nel vivere una vita sessuale soddisfacente e il più sicura possibile, no, siamo tutti “ugualmente responsabili”. Così dice lo slogan della nuova campagna lanciata da Plus, il primo network di persone LGBT sieropositive nato due anni fa.
Certo, Plus non sottovaluta che l’uguaglianza nella vita di tutti giorni tra chi ha l’Hiv e chi non ce l’ha non è ancora stata raggiunta. Almeno nel fatto che chi è positivo ogni giorno lavora per tenere a bada l’infezione mentre chi è negativo lavora per non contrarla. Ma se è vero che chi vive con l’Hiv deve, ad esempio, assumere ogni giorno una terapia e ha forse qualche preoccupazione in più per la propria salute, quando si tratta di fare sesso non si può più pensare che la persona sieropositiva debba “avvisare” il partner del proprio stato: proteggersi e godere al massimo di una sessualità più sicura possibile è compito di tutti e due (o tre o più…) le persone coinvolte nel rapporto sessuale.
La campagna di Plus vuole lanciare un segno di novità sul piano politico e sociale. Oggi la separazione tra sieropositivi e sieronegativi sta crollando: su alcuni siti gay di incontri online soprattutto statunitensi non c’è solo la dicitura “HIV negative” o “HIV positive” ma molte altre opzioni come “undetectable” o “on PrEP”. Le ricerche scientifiche ci hanno confermato che, oltre all’uso costante del preservativo, ci possono essere altre opzioni per potersi proteggere nel sesso. È ormai chiaro che una persona con Hiv che prenda regolarmente la terapia antiretrovirale e abbia quindi talmente tanto poco virus nel sangue che gli strumenti normalmente impiegati non riescono a rilevarlo (si dice appunto carica virale “undetectable”) non trasmette l’infezione nei rapporti sessuali se non ci sono altre malattie a trasmissione sessuale nel mezzo.
Plus vuole anche avvicinare più persone possibile al test Hiv: tra il momento in cui si contrae il virus e il momento in cui si ha la diagnosi di infezione passa un tempo che può variare da poche settimane a diversi anni; in quel periodo la persona che non sa di avere l’Hiv ha tantissimo virus nel corpo, particolarmente proprio nelle prime tre-quattro settimane dopo l’infezione. È in questa fase che si hanno maggiori possibilità di trasmettere il virus ai partner sessuali. Per questo è fondamentale fare il test spesso se si ha una vita sessuale intensa, almeno una volta all’anno ma anche ogni tre mesi per chi, diciamo così, si dà da fare parecchio. Purtroppo, invece, anche tra i gay tantissimi arrivano tardi alla diagnosi… Anche per questo motivo Plus partecipa alla European Hiv Testing Week offrendo il test rapido per l’Hiv nella propria sede di via Polese 22 a Bologna dal 24 al 28 novembre, dalle 18 alle 22.
Ricordiamo che per chi ha domande o dubbi Plus mette a disposizione una linea di telefono amico “linea positiva” a cui rispondono ragazzi gay, molti dei quali con Hiv, attiva il mercoledì e la domenica dalle 18 alle 22 al numero 800.586992. Plus ha anche pubblicato la prima guida per la sessualità dei maschi gay con Hiv, disponibile in diversi locali e scaricabile sul nostro sito.
Lo spot della campagna
PLUS onlus presenta
+ (IN)VISIBILI
un progetto di azt
con la collaborazione di Paolo Gorgoni
+ (IN)VISIBILI è un progetto ideato da azt con la collaborazione di Paolo Gorgoni e di PLUS – Persone LGBT Sieropositive onlus che vuole stimolare una riflessione sulla tematica della sieropositività, in particolare sugli aspetti sociali e culturali legati alla visibilità delle persone che vivono con Hiv, attraverso interventi di arte contemporanea a carattere performativo realizzati direttamente nel tessuto della città.
Le azioni proposte saranno “minime”, con un variabile livello di riconoscibilità e visibilità, a carattere site-specific e disseminate in zone diverse dello spazio urbano.
Realizzato attraverso una modalità “live”, + (IN)VISIBILI tenterà di raggiungere non solo appassionati d’arte e di eventi performativi ma prevalentemente un “pubblico”
Caratteristica principale degli interventi sarà non tanto la “spettacolarità” della performance quanto la capacità di instillare una riflessione in chi vi assista o vi si imbatta durante la propria quotidianità.casuale, di passaggio, eterogeneo sia per formazione culturale, livello di istruzione, estrazione sociale, orientamento o etnia, sia per quanto riguarda il grado di approfondimento delle nozioni specifiche sul tema Hiv/Aids.
L’idea base del progetto + (IN)VISIBILI prevede che il pubblico sia parte integrante delle azioni, non tanto perché forzato a compiere un’azione o a partecipare a un gioco/spettacolo, bensì per le reazioni che a livello razionale ed emozionale potrà sperimentare.
+ (IN)VISIBILI si propone quindi come “innesco” di una riflessione intima grazie alla quale ognuno potrà individuare i propri concetti (e preconcetti) e verificare quanto la visibilità (e l’invisibilità) delle persone Hiv+ possa avere contorni sfumati, impalpabili e sicuramente non delineabili attraverso gli stereotipi e gli strumenti della percezione ordinaria.
Sul sito www.plus-onlus.it sarà possibile seguire gli eventi in programma e consultare la documentazione relativa alle azioni già svolte.
Informazioni tecniche sulla prima performance
Luogo: via Marconi, Bologna
Data: 18 luglio 2014
Orario: dalle 13 alle 14
Informazioni: azetati@gmail.com – https://www.plus-aps.it/
Foto: Cristian Colio
Cari amici e colleghi che vivono con l’HIV o colpiti dall’HIV, attivisti per la prevenzione e il trattamento, e tutti voi che lavorate nel campo dell’HIV e della salute sessuale:
In questa pagina vi invitiamo a commentare e contribuire a redigere la proposta di dichiarazione di consenso della community sull’uso della terapia antiretrovirale per ridurre la trasmissione dell’HIV (TasP, ‘treatment as prevention’ o ‘terapia come prevenzione’) in Europa.
Questa dichiarazione è stata coordinata congiuntamente da NAM e dallo European AIDS Treatment Group (EATG). Ci auguriamo che questa consultazione produca una dichiarazione ampiamente supportata dalla community.
Negli ultimi due anni, alcuni studi hanno dimostrato che dare la terapia antiretrovirale (ART) a persone con HIV non è solo salvavita ma può anche ridurre drasticamente il rischio che trasmettano l’HIV. Nel caso del sesso vaginale la ART riduce questo rischio di almeno venti volte e forse totalmente. Ciò è stato presentato come un passo verso la fine dell’epidemia di HIV.
Da quel momento sono state sollevate molte questioni politiche ed economiche su come implementare il trattamento come prevenzione efficacemente e in maniera giusta, mentre bisogna ancora colmare qualche lacuna nelle conoscenze scientifiche per ottenere il massimo da questa strategia.
Questa nuova dichiarazione di consenso della community cerca di mettere insieme aree di discussione e di disaccordo e di strutturarle in una sequenza di obiettivi per la mobilitazione della community.
Una dichiarazione della community non può essere scritta senza un ampio coinvolgimento delle comunità per conto delle quali aspira a parlare, perciò siete pregati di usare questa pagina per commentare la dichiarazione. Basta scaricare la dichiarazione e usare il box in fondo alla pagina dedicata su aidsmap.com per i vostri feedback (possibilmente in inglese; per chi non possa commentare in inglese, potete lasciare un commento in fondo a questa pagina e cercheremo di tradurlo).
La dichiarazione è disponibile anche in inglese, francese e russo.
Siete anche pregati di condividerla con i vostri contatti in modo che anch’essi possano commentarla.
Con i migliori saluti,
Gus Cairns, NAM, e Brian West, EATG
Per conto di EATG, NAM e il gruppo di redazione della dichiarazione.
BOLOGNA, 30 novembre 2012 – Le persone LGBT sieropositive si organizzano e, in occasione del 1° dicembre, Giornata mondiale contro l’Aids, lanciano una campagna contro la discriminazione per Hiv. È Plus onlus, la prima associazione di persone gay, lesbiche, bisessuali e trans (LGBT) sieropositive in Italia, nata da pochi mesi a Bologna. Proprio in questa città l’associazione sarà presente durante la serata dedicata all’evento da Teatri di Vita dove distribuirà le cartoline della campagna “Se mi conosci, mi eviti?”.
I dati
“Gli ultimi dati sulla diffusione dell’infezione da Hiv nel 2011 confermano che i maschi che fanno sesso con maschi (MSM) residenti in Italia sono sproporzionatamente colpiti, con 937 nuove diagnosi di infezione contro le 634 registrate tra eterosessuali – afferma Sandro Mattioli, presidente di Plus onlus – Questo mentre non ci sono e non ci sono mai stati interventi del Ministero della Salute per la loro tutela. Anzi, le persone LGBT sieropositive soffrono ancora di disattenzione e di inammissibili forme di discriminazione, sul lavoro, nelle relazioni sociali e persino in ambito sanitario”.
La campagna
Per contrastare le discriminazioni verso chi vive con l’Hiv, Plus onlus lancia la campagna “Se mi conosci, mi eviti?” che ribalta la prima campagna ministeriale per la prevenzione dell’Aids del 1989: lo spot televisivo presentava diverse persone in situazioni di rischio per Hiv, circondate da un alone viola, simbolo del contagio, e si concludeva con lo slogan “Aids. Se lo conosci lo eviti”. “A distanza di piu di vent’anni per fortuna non solo è diminuito il contagio, ma è aumentata la consapevolezza, la prevenzione e la possibilità di vivere una vita normale per le persone sieropositive – spiega Sandro Mattioli – Abbiamo scelto di celebrare la giornata mondiale contro l’Aids ribaltando quel tristemente famoso slogan, per ricordare a tutti che la discriminazione e il pregiudizio nei confronti delle persone sieropositive sono ancora forti. Nella maggior parte dei casi per motivi infondati. È il momento di combattere i luoghi comuni che contribuiscono a discriminare. Togliamoci dalla mente quell’alone viola. Combattiamo l’Hiv, non le persone con Hiv”.
La serata
Plus onlus partecipa alle iniziative realizzate da Teatri di Vita, a Bologna, per celebrare la Giornata mondiale contro l’Aids del 1° dicembre: nel corso della serata, sarà proiettato il film +o- il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era Aids di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli, che ripercorre trent’anni di diffusione dell’Hiv nel nostro paese attraverso le storie delle persone colpite, le scoperte della ricerca, i cambiamenti dei costumi sociali. L’incasso della proiezione sarà devoluto a Plus onlus, che sarà presente per offrire informazioni sulle proprie attività e lanciare la campagna “Se mi conosci, mi eviti?”.
L’associazione
L’idea di Plus onlus nasce da una riflessione attorno alla realtà dell’infezione da Hiv in Italia. A trent’anni dall’inizio della sua diffusione, anni di interventi sulla cosiddetta riduzione del danno hanno permesso di ridurre drasticamente la diffusione dell’Hiv tra i consumatori di sostanze. Di contro, anni di silenzi e reticenze sui temi del sesso e della sessualità hanno fatto sì che poco si sia ottenuto per quanto riguarda la diffusione dell’infezione per via sessuale. Questo, aggiunto all’influenza pesante dello stigma che ancora oggi pesa nel nostro paese sulle persone LGBT ha spinto la prevalenza dell’infezione da Hiv all’interno della popolazione gay maschile italiana fino a sfiorare il 10%, facendo della popolazione MSM italiana una “comunità vulnerabile”.
Plus onlus nasce nel solco tracciato dalle grandi strutture europee “gay-oriented”, è ha tra i suoi primi obiettivi la realizzazione del primo checkpoint italiano, un luogo gestito da rappresentanti delle associazioni in cui le persone LGBT ma anche gli eterosessuali possano effettuare i test diagnostici per l’infezione da Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale in un ambiente accogliente, al di fuori delle strutture sanitarie tradizionali, e con l’assistenza di persone in grado di offrire consigli e supporto tra pari.
Per contatti: Sandro Mattioli, presidente di Plus onlus – www.plus-onlus.it – info@plus-onlus.it
La prima campagna ministeriale per la prevenzione dell’Aids è stata fatta nel 1989. Lo spot come molti ricorderanno, presentava diverse persone in situazioni di rischio, circondate da un alone viola, simbolo del contagio e si concludeva con lo slogan “Aids. Se lo conosci lo eviti”.
A distanza di più di vent’anni per fortuna non solo è diminuito il contagio, ma è aumentata la consapevolezza, la prevenzione e la possibilità di vivere una vita normale per le persone sieropositive.
Noi di Plus abbiamo scelto di celebrare la giornata mondiale contro l’HIV ribaltando quel tristemente famoso slogan, per ricordare a tutti che la discriminazione e il pregiudizio nei confronti delle persone sieropositive sono ancora forti. Nella maggior parte dei casi per motivi infondati.
È il momento di combattere i luoghi comuni che contribuiscono a discriminare. Togliamoci dalla mente quell’alone viola. Combattiamo l’HIV, non le persone con HIV!
Ecco le immagini della campagna.