Qualche giorno fa ho compiuto il 25° compleanno di vita con HIV e lei mi ha offerto, ancora una volta, l’opportunità di essere d’aiuto.
Una persona che ha contattato Plus, bloccata a Bologna per positività al covid 19, ci ha chiesto aiuto perché l’inaspettato prolungamento del soggiorno gli ha causato l’esaurimento della piccola scorta di farmaci che aveva portato con sé dal suo Paese. Il servizio unità anticrisi dell’Azienda Sanitaria non era ancora riuscita a rifornirlo degli antiretrovirali indispensabili al mantenimento stabile della terapia. Con empatia mi sono messo nei suoi panni di ‘straniero in terra straniera’ e mi sono subito domandato: se mi capitasse di trovarmi nella stessa situazione?
Quindi ho agito col cuore: mi sono attivato immediatamente, gli ho portato in dono 10 delle mie compresse (alla faccia di quel miserabile ex parlamentare più falso di una quinta teatrale e delle sue recenti deliranti dichiarazioni pubbliche sulla sua convinzione dell’esistenza delle “lobby gay”).
Per un Plussiano le parole vuote che hanno come unica base il delirio di una personalità spacciata in partenza, vengono lasciate lì dove cadono.
Per me lo spirito di appartenenza alla nostra comunità passa anche attraverso queste azioni di aiuto, sostegno e supporto.
Sono poi stato contattato dall’Azienda Sanitaria la quale si è detta disponibile a creare assieme a Plus un percorso di allineamento per futuri casi simili che, spero avvenga a breve, e su mia richiesta avrebbe scritto una mail alla farmacia delle malattie infettive per informarli sulla mia donazione e conseguente credito.
Confido che questa mia azione venga considerata per quello che è: un gesto di aiuto a chi ne aveva immediato bisogno e senza ripercussioni, piuttosto che come colui che avrebbe aperto il vaso di Pandora.
Ciò che ancora una volta mi sono messo in tasca è che tendere una mano per fare del bene mi ha fatto bene, mi ha restituito il cuore felice di una persona.
Questo ha, per me, valore umano per la mia comunità.
Michele Degli Esposti
Plus aps